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LA FARFALLA

 

di Cristiano Venturelli

 

Teresa vive a Roma, e lavora come addetta al contatto clienti esteri di Francia e Germania di un'importante ditta per la fabbricazione di cerotti medicali. Ha una figlia Emma di vent'anni che studia medicina e vive fuori casa vicino all'Università di Tor Vergata. In seguito alla separazione dal marito dopo diciotto anni di matrimonio, cade in depressione e sviluppa una fame compulsiva che la porta a pesare da settantacinque a centotrentacinque chili. Con l'obesità sono iniziati svariati problemi di salute che la ostacolano sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni, peggiorando il suo stato depressivo. Un giorno mentre si trova in aereoporto incontra Luisa una sua vecchia amica e collega di lavoro che non vedeva da tempo e rimane stupefatta dal suo cambiamento. Quando si erano lasciate anche Luisa aveva un serio problema di obesità, ma ora sembra la copia vivente di Barbie. Teresa la supplica di rivelarle come ha ottenuto quel risultato e lei dopo qualche reticenza le consegna il recapito di una misteriosa fondazione La Farfalla specializzata nel trattamento dei disturbi alimentari accompagnandolo con una frase inquietante: «Se ti affidi a loro devi essere pronta a tutto. Perché una volta iniziato non potrai più tornare indietro»Teresa, reduce da svariati insuccessi in altri centri, inizialmente è un po' reticente, ma visto lo splendido risultato ottenuto dall'amica decide di tentare e fissa un appuntamento. Scopre così che non si tratta di una clinica, ma di uno studio privato dove fa la conoscenza di due persone. La prima è il direttore medico la dottoressa De Santis che le garantisce la totale gratuità del programma dietetico, che il centro è nato ad opera di una benefattrice, tale Lucrezia Ricci il cui ritratto campeggia nello studio e che considera il loro non un lavoro, ma una vera e propria missione per la lotta all'obesità. Successivamente, dopo averla visitata, le presenta il direttore logistico, tale signor Mancini un energumeno dallo sguardo gelido e dall'aria poco raccomandabile che sembra un ex galeotto. Costui le spiega senza mezzi termini che se non seguirà il programma dietetico, non esiteranno ad utilizzare l'unico metodo dissuasivo veramente efficace (a loro parere) per debellare una dipendenza: LA PAURA. Teresa pensa che sia solo un modo per spaventarla, ma...scoprirà amaramente che per amore di sua figlia dovrà veramente aver paura del cibo.....

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